Sul National Geographic la rinomata Trieste del caffè ha il volto di Marco e Andrea Bazzara.
“Trieste è rinomata per il suo caffè e le sue caffetterie” scrive Robert Draper sul National ì Geographic. Lo dichiara nella didascalia di uno scatto che ritrae Marco e Andrea Bazzara mentre “lavorano nell’azienda di caffè di famiglia” e “annusano il caffè macinato per testarne l’aroma”.
L’articolo del giornalista statunitense, collaboratore anche per il New York Times, è stato pubblicato nell’edizione italiana dell’autorevole rivista nel numero di giugno 2021 ma è disponibile anche online, nella versione inglese del magazine fruibile in tutto il mondo. Una vetrina di tutto rispetto, insomma, che offre una visibilità internazionale al capoluogo giuliano e ad alcune sue realtà virtuose, fra le quali la storica azienda Bazzara.
L’autore non manca di sottolineare più volte la vocazione caffeicola di Trieste mentre descrive una città bistrattata dalla storia ma che si sta avviando a una nuova era di prosperità. Soprattutto in virtù delle potenzialità del suo porto, finalmente rilanciate.
Un porto che – grazie soprattutto alla felice posizione strategica rispetto all’Europa centro-orientale e alla vantaggiosa politica di riduzione dei dazi – ha iniziato a movimentare sin dal Settecento crescenti volumi di caffè. Nel tempo si è così sviluppata e consolidata una fiorente economia di filiera, divenuta via via non soltanto una consuetudine commerciale bensì un vero e proprio patrimonio culturale. Come conferma appunto la concentrazione in città di torrefazioni e marchi di eccellenza, di realtà imprenditoriali e infrastrutture tecnologiche di settore, di offerte formative specializzate ed eventi di livello dedicati. Senza dimenticare gli splendidi caffè storici divenuti non solo templi del gusto e della tradizione ma anche stimolanti luoghi di aggregazione e di scambio intellettuale. Tanto da consacrare Trieste – dove l’aria “odora anche di caffè tostato”, scrive Draper – a polo internazionale dell’espresso, culto Made in Italy in attesa di candidatura a diventare Patrimonio immateriale dell’Umanità presso l’Unesco.
“Dopo la recente inclusione della Bazzara fra le cento eccellenze italiane selezionate dalla rivista Forbes – dichiara Andrea Bazzara – essere citati anche dal National Geographic è stato un gratificante riconoscimento. Siamo molto contenti che, fra le tante rilevanti realtà locali del settore, sia stata scelta l’immagine proprio della nostra azienda per rappresentare il prestigioso mondo del caffè triestino. Specie in un momento così importante per i cultori dell’espresso italiano: qui a Trieste ne sosteniamo sentitamente la candidatura a Patrimonio Unesco”
“Ritengo che Chiara Gioia, la fotografa milanese che è stata in visita da noi qualche mese fa e che riscopro ora pubblicata sulla celebre rivista statunitense – dice Marco Bazzara – abbia colto perfettamente la dedizione che caratterizza il nostro lavoro. La nostra azienda non è solo business ma un patrimonio di famiglia, una passione che a me e mio fratello è stata trasmessa da mio padre, e a lui dal suo”.
“La pubblicazione di questo splendido scatto dei Bazzara junior, la terza generazione della famiglia, su una rivista fra le più importanti al mondo – aggiunge Mariaisabella Musulin, marketing manager dell’azienda – è una grande soddisfazione anche perché premia i costanti investimenti che facciamo per garantire non solo la qualità nei nostri prodotti ma anche la coerenza d’immagine nel veicolare i valori del nostro brand. Bazzara è cura del dettaglio, è esperienza, è quotidiana costruzione di un ambiente di lavoro sano e sfidante, un’azienda storica ma proiettata verso il futuro, che dà spazio ai giovani e si impegna affinché le competenze di ognuno siano valorizzate. Ne emerge un grande lavoro di squadra, che va oltre un’ottica meramente di business”.
Per il secondo anno consecutivo Bazzara si classifica prima nella categoria ‘Caffè da Selezione’, un riconoscimento assegnato dagli chef dell’alta ristorazione ai Luxury Food&Beverage Quality Awards 2024
L’autore dell’intervento, situato a pagina 208 intitolato IMPATTO DELLA TOSTATURA SUL PRODOTTO FINALE, è ROBERTO PEDINI e non Luca Giberti come erroneamente indicato. Pertanto, nei volumi presenti a magazzino verrà riportato il nominativo corretto con l’apposizione di un ideoneo supporto adesivo. Mentre future eventuali ristampe avranno l’indicazione corretta dell’autore dell’articolo.